Tritare i pistacchi in un frullatore potente (o un trita tutto) fino a renderli in piccoli pezzi. Frullare al minimo della potenza e senza surriscaldare l’ingrediente. Quando inizia a rilasciare l’olio naturale dei pistacchi aggiungere l’olio e il sale e frullare ancora alla minima potenza fino a formare una crema. Ci vorranno pochi secondi. Potrebbe sembrare troppo salato se mangiato a cucchiaiate ma per condire la pasta è perfetto così. Se intendete usarlo su bruschette o altre preparazioni già saporite potete omettere il sale.
Si conserva in frigorifero, ricoprendo di olio evo la superficie, in un contenitore di vetro con chiusura ermetica per 3/4 mesi.
Idee per usarlo? Nella pasta, meglio se corta e rigata o vi consiglio di provarlo per condire un piatto di trenette, dentro a tramezzini o panini al posto di maionese o salse, in una torta salata con pomodorini e melanzane, su una bruschetta o…a cucchiaiate per sistemare una giornata difficile😅
Vi consiglio di non risparmiare sulla materia prima in quanto è l’unico ingrediente della ricetta. Deve essere buono il pistacchio per ottenere un pesto gustoso e profumato. Vi consiglio di verificare che sia italiano, meglio se siciliano e che sia conservato sottovuoto in modo da conservarne profumi e proprietà.
Questo pesto è versatile, si fa in 2 minuti e piace davvero a tutti. Provatelo!
INGREDIENTI (per 5 MONOPORZIONI O UNA TEGLIA 20×15 cm):
140 g aqua faba
140g zucchero a vero
250 g Mascarpone vegano (o silken tofu frullato)
1 moka da 6 caffè
200g biscotti secchi vegani ( se volete senza glutine) (ricetta qui)
1 cucchiaino limone
cacao amaro q.b.
INGREDIENTI:
Preparare il caffe’, versarlo in un piatto fondo in modo che si raffreddi e dolcificare a piacere (io ho messo 1 cucchiaino di zucchero di canna).
Preparare la crema mettendo l’aqua faba nella planetaria e azionare la frusta alla massima velocita’. Lasciare montare per 3 minuti o fino a quando il liquido sara’ diventato piu’ sodo e consistente; a questo punto aggiungere il limone e montare ancora per 2 minuti. Quando la crema sara’ bianca e spumosa aggiungere lo zucchero a velo poco per volta e montare altri 5 minuti alla massima velocità.
Quando il composto sara’ sodo, bianco e rimarra’ attaccato alla frusta quando alzerete la testa della planetaria la meringa sara’ pronta. Ora staccare la ciotola dal supporto e aggiungere a cucchiaiate il mascarpone (o il silken tofu frullato con il minipimer) mescolando con pazienza dal basso versao l’alto con una spatola in silicone. Quando il mascarpone sara’ completamente incorporato e avrete ottenuto una crema densa e liscia potete passare a stratificare e comporre il tiramisu’.
Adagiare sul fondo di un bicchiere un cucchiaio di crema, poi un biscotto (io ho usato oro saiwa), poi 3 cucchiai di crema, ancora un biscotto e altri 3 cucchiai di crema. Potete fare un terzo strato di biscotto e crema se preferite ma vi verranno solo 4 monoporzioni. Una volta terminati gli ingredienti mettere i tiramisu’ in frigo per almeno 6 ore e decorare con cacao amaro solo prima di servire.
Tritare al coltello grossolanamente il cioccolato (in alternativa potete usare le gocce); mettere l’amido, lo zucchero a velo e la cannella in un pentolino. Versare il succo di arancia fresco (io ho estratto le arance) poco per volta mescolando con una frusta per non fare grumi. Spostare sul fuoco e portare a bollore per 5 minuti.
Prendere 4 bicchieri di vetro trasparenti e adagiare sul fondo di ognuno un biscotto; ricoprire i biscotti con 2 cucchiai di crema all’arancia e un cucchiaio di cioccolato tritato. Adagiare nuovamente un biscotto e ancora due cucchiai di crema e il cioccolato tritato procedendo in questo modo in ogni bicchiere. Io ho fatto solo due strati ma se i bicchieri fossero più alti e stretti dei miei potete farne un terzo. Decorate la superficie con un pezzo di biscotto o con dei biscotti tritati e riporre in frigo per almeno 6 ore.
Se stratificherete con la crema calda i biscotti si ammorbidiranno con il calore ma se lo farete a freddo vi consiglio di inzupparli nel succo di arancia o nel latte di soia prima di comporre il dolce. Potete usare anche dei biscotti senza glutine creando così un dolce 100% gluten free. Potete anche prepararli in casa della dimensione perfetta per il vostro contenitore seguendo questa ricetta (qui) per una frolla senza glutine perfetta.
È possibile sostituire l’arancia con il mandarino o il limone, ma anche con il succo di ananas o di mango per una versione più estiva.
Mettere gli anacardi a mollo almeno 6 ore in acqua fredda, o mezz’ora in acqua bollente. Scolare gli anacardi, versarli nel bicchiere del minipimer insieme a un pizzico di sale e al rejuvelac. Frullare con pazienza ripulendo i bordi fino a ottenere una crema liscia e molto densa. In base a quanto avete ammollato gli anacardi questo procedimento sarà più o meno veloce; vi consiglio di fare una pausa ogni 2/3 minuti, ma in totale non ci vorranno più di 5 minuti per ottenere la consistenza giusta.
Versare il composto in un contenitore di vetro pulito con tappo ermetico e lasciare riposare a temperatura ambiente per 24 ore con il coperchio appoggiato sul contenitore senza chiudere ermeticamente. Se dovesse essere estate valutate voi in base alla temperatura quanto fare fermentare il composto. Se ci sono più di 30° consiglio di non superare le 12 ore.
Una volta lasciato fermentare il formaggio, coprirlo con il tappo ermeticamente e riporlo in frigo per almeno 6 ore prima di gustarlo. Si conserva in frigo per 2 settimane circa in un contenitore con tappo ermetico.
E’ perfetto per farcire panini o piadine, per condire una pasta al posto della panna da cucina o per farcire cannelloni o ravioli. Io lo adoro anche come aperitivo messo al centro della tavola con grissini, taralli e verdure crude. Date libero sfogo alla fantasia perchè questo formaggio ovunque lo metterete sarà un successo!
100g crema al pistacchio (naturale o zuccherata decidete voi)
PROCEDIMENTO:
Per prima cosa sgusciare e tritare i pistacchi con un mixer riducendoli in farina grossolana e mettere da parte.
In una ciotola mescolare con una frusta olio e zucchero fino a formare una “cremina”. Aggiungere il latte mescolando sempre con la frusta e infine aggiungere la granella di pistacchi e la farina amalgamando bene tutti gli ingredienti. Unire il bicarbonato mescolando con decisione, versare il composto in una teglia rivestita di carta forno da 15cm e infornare in forno caldo a 180° per 30 minuti circa.
Lasciare raffreddare su una gratella e una volta fredda tagliare longitudinalmente ottenendo due dischi di torta. Spalmare sul disco inferiore la crema di pistacchio e ricoprire con il disco superiore. Decorare a piacere la superficie a piacere e gustare.
Mettere olio e zucchero in una ciotola. Mescolare con una frusta fino a formare una “cremina”. Aggiungere le farine, la vaniglia, la cannella, il sale, le nocciole tritate e le mandorle tritate. Mescolare versando a filo il latte di soia.
Aggiungere il bicarbonato mescolando velocemente, versare il composto nei pirottini di carta o silicone, riempiendoli per 2/3 e cuocere a 180° in forno ventilato per 15 minuti circa.
Fare raffreddare i muffin su una gratella e una volta freddati tagliare longitudinalmente a metà formando due dischi. Spalmare la nocciotella uniformemente sul disco inferiore e infine adagiare il disco superiore sulla crema di nocciole. Procedere in questo modo per ogni muffin e successivamente decorare la superficie con zucchero a velo.
Per prima cosa mettere a colare lo yogurt di soia versandolo su un colino rivestito di una garza pulita. [Se utilizzate il lievito di birra scioglietelo in 40g di acqua tiepida e mezzo cucchiaino di zucchero mescolando fino a quando l’acqua sarà torbida. Quindi aggiungetelo al posto del mio lievitino di lievito madre insieme agli altri ingredienti e seguite la ricetta che sto per descrivere.]
Mettere il lievitino, la farina, la vaniglia e lo zucchero nel recipiente della planetaria. Impastare con il gancio lentamente versando a filo il latte vegetale tiepido. Lasciare che si formi una palla di impasto e intanto sciogliere a bagnomaria o in microonde il burro. Versare il burro nella planetaria e impastare alla minima potenza per un paio di minuti. Quando l’impasto inizia ad assorbire il burro aumentare la velocità. Impastare fino a quando il composto sarà attaccato completamente al gancio e la ciotola sarà pulita, in questo modo l’impasto sarà ben incordato e facile da maneggiare.
Versare il composto su un piano da lavoro imburrato o infarinato e praticare delle pieghe formando un panetto compatto e liscio; pirlare creando una cupola densa e omogenea. Adagiare l’impasto nel recipiente della planetaria, coprire con pellicola da cucina e mettere a lievitare in forno spento ma con luce accesa per 12 ore. Io lo preparo la sera e lo lascio lievitare tutta la notte. [Se usate lievito di birra questo passaggio di attesa sarà molto più breve, non più di 3/4 ore o fino a quando l’impasto sarà triplicato di volume.]
La mattina successiva, o trascorse le 12 ore [o le 4 ore], prendere l’impasto lievitato, versarlo su un piano da lavoro, praticare un giro di pieghe a tre e pirlare formando una cupola densa e soda. Rivestire una teglia di metallo per panettone di carta forno o usare un pirottino di carta per panettone da 500g e adagiarvi al suo interno l’impasto pirlato. Far lievitare in forno spento ma con luce accesa fino a quando la cupola raggiungerà il bordo della teglia. A me ci sono volute circa 3 ore ma dipende dalla temperatura che c’è nel vostro forno quindi valutate voi. [Ci vorrà più o meno lo stesso tempo anche se userete lievito di birra.]
Quando il panettone avrà raggiunto e superato il bordo del pirottino cuocere in forno statico a 170 gradi per 15 minuti, quindi coprire con un foglio di carta alluminio e proseguire la cottura per altri 20 minuti. Io ho usato la sonda e l’ho tolto dal forno quando il suo interno misurava 94 gradi ma in generale la cottura dovrebbe essere perfetta dopo 30/35 minuti. Se avete usato una teglia di metallo togliere il panettone dalla teglia eliminando la carta forno e lasciarlo raffreddare completamente su una gratella. Se invece avete usato un pirottino di carta, appoggiate il panettone sulla gratella così come lo sfornate e aspettate che sia ben freddo.
Io di solito lo faccio il giorno prima per poi farcirlo il giorno dopo. Riposare un giorno intero gli permette di ottenere la consistenza perfetta per essere tagliato e farcito.
Tagliare il panettone, ormai freddo, a fette di circa un centimetro ciascuna formando almeno 8 dischi di pane senza contare il cappello che servirà solo come guarnizione.
Dopo 12 ore in frigo lo yogurt sarà diventato denso come un formaggio spalmabile. Metterlo in una ciotola e aggiungere lo zucchero a velo mescolando bene. Tagliare i canditi a pezzetti non troppo piccoli e le nocciole e il cioccolato a pezzi grossolani. Ora siamo pronti a farcire.
Appoggiare il disco più basso su un piatto, spalmare la crema di yogurt in modo uniforme e decorare la superficie con i pezzi di canditi. Appoggiare due dischi di pane sopra la farcia allo yogurt e procedere a farcire il secondo strato. Spalmare la nocciotella uniformemente sul pane e decorare la superficie con il cocco rapè coprendo il tutto con due dischi di pane. Spalmare due cucchiai di burro di arachidi, poi spalmare sopra ad esso la composta di lamponi e infine spalmare gli altri due cucchiai di burro di arachidi sul disco di panettone che coprirà la confettura. In questo modo il pane non si bagnerà e potrete gustarlo con calma senza che la composta di lamponi coli negli altri strati. Infine procediamo a farcire l’ultimo strato, il quarto. Adagiare un ulteriore disco di pane e spalmare la crema di nocciole uniformemente decorandone la superficie con le nocciole e il cioccolato a pezzi, richiudendo con l’ultimo disco di panettone.
Prima di chiudere con il cappello praticare un taglio a croce formando 4 spicchi per ogni ripieno. A questo punto adagiare il cappello sulla sommità degli strati e decorare la superficie con zucchero a velo.
Consiglio di farcire il panettone poco prima di gustarlo, ed eventualmente conservare in frigo in un contenitore ermetico per un paio di giorni.
Queste sono solo idee di farciture ma potete sostituire ciò che volete con quello che più vi piace; per esempio potete farcire uno strato con crema pasticciera e frutti rossi oppure con burro di arachidi e fette sottili di banana oppure ancora con una confettura di mele arricchita da uvette e pinoli o con un semplice velo della vostra confettura preferita. Date sfogo alla vostra fantasia e sarà un successo assicurato.
Privare la zucca della buccia e dei semi e tagliare a cubetti piccoli la polpa. Mettere la zucca in una pentola dai bordi alti insieme alle stecche di cannella, il succo del limone e lo zucchero. Lasciare macerare il tutto per un’oretta e poi cuocere a fuoco medio con coperchio appoggiato ma lasciando aperto uno spiraglio.
Girare di tanto in tanto e lasciare che la zucca diventi una sorta di poltiglia; per ottenere questo risultato ci vorrà almeno un’ora, ma dipende molto da quanto grossi avete tagliato i cubetti di zucca. Quando la zucca è ben cotta aggiungere la cannella in polvere e cuocere ancora 5 minuti, quindi eliminare le stecche di cannella e frullare con il frullatore ad immersione per dare la consistenza densa e cremosa che vogliamo.
Con l’aiuto di un cucchiaio versare la confettura nei vasetti, lavati e sterilizzati in precedenza, chiudendoli bene con il tappo. Ora potete scegliere se conservare i vasetti in frigorifero per un massimo di una settimana oppure sterilizzarli e conservarli nel tempo. Se deciderete per la lunga conservazione dovrete mettere i vasetti in una capiente pentola dai bordi alti insieme ad abbondante acqua e portare a ebollizione per 20 minuti, dopodichè estrarre i vasetti dall’acqua e aspettare che la capsula scenda; in questo modo si formerà il vuoto all’interno del vasetto e la vostra confettura durerà nel tempo.
Si conservano per 3/4 anni al riparo dalla luce in un luogo fresco e asciutto.
Rivestire di carta forno una tortiera con cerniera del diametro di 20/22 cm e versarvi all’interno la nocciotella livellandola con una spatola creando così un disco. Mettere la teglia in freezer per un ora e intanto preparare la frolla.
Mettere in una ciotola le nocciole tritate, la farina, l’olio di semi e lo zucchero. Impastare con le mani fino a quando otterremo una frolla molto friabile che si compatta se la schiacciamo tra le dita ma che resta in briciole molto grosse se non la pressiamo.
Prendere il disco dal freezer, rimuoverlo dalla carta forno e sopra di essa creare uno strato con metà delle briciole impastate precedentemente, schiacciandole con le mani in modo da formare la base della nostra torta. Adagiare sopra la base il disco di nocciotella e ricoprirlo sbriciolando l’altra metà di impasto avanzato decorando tutta la superficie.
Cuocere in forno ventilato a 180° per 40 minuti circa.
Il passaggio in freezer della nocciotella è fondamentale in quanto vi consentirà di avere anche nei giorni successivi il ripieno cremoso e scioglievole e non duro e rappreso.
Mettere nel recipiente della planetaria la farina, lo zucchero, l’olio, le nocciole tritate, l’acqua, il bicarbonato, la crema di nocciole e impastare con la foglia fino a quando tutto il composto si attaccherà ad essa.
Versare il composto su un piano da lavoro infarinato, stendere con un matterello la pasta frolla fino a ottenere uno spessore di mezzo centimetro circa e formare i biscotti con un taglia biscotti rotondo o una tazzina da caffè. Su metà dei dischi ottenuti tagliare con un taglia biscotti più piccolo a forma di cuore, o una forma a vostro piacere, al centro di ogni disco di pasta frolla creando così una sorta di “oblò”.
Disporre i biscotti su una teglia rivestita di carta forno e cuocere in forno ventilato a 180 gradi per 10/15 minuti.
Una volta freddati prendere un disco pieno, adagiare su di esso un cucchiaino di nocciotella e richiudere il biscotto con un disco con oblò. Procedere in questo modo per tutti i biscotti e conservarli in un barattolo di vetro con chiusura ermetica per 4/5 giorni.