Cuori scrigno di fragole, nocciole e cioccolato

INGREDIENTI PER 30/40 BISCOTTI:

  • 4 fregole medie
  • 25g nocciole tostate
  • 1 cucchiaio zucchero di canna
  • 40g cioccolato fondente
  • mezza dose di frolla (ricetta qui)

PROCEDIMENTO:

Lavare le fragole, privarle del picciolo e tagliarle in pezzi piccoli. Tagliare le nocciole con un coltello grossolanamente e fare lo stesso con il cioccolato. Mettere i 3 ingredienti in una ciotola e aggiungere lo zucchero mescolando bene il tutto; mettere da parte.

Preparare la frolla, stenderla su un piano da lavoro leggermente infarinato con un matterello fino a raggiungere uno spessore di 3/4 mm. Tagliare tanti cuori con l’aiuto di un taglia biscotti a forma di cuore, rimpastare i lembi di frolla tagliati e procedere a stendere nuovamente l’impasto e a intagliare altri cuori di frolla fino al termine del composto.

Adagiare un cucchiaino di impasto di fragole, cioccolato e nocciole al centro di un cuore e ricoprire con un altro cuore di frolla attaccando i due lembi di impasto prima schiacciando con le mani e poi incidendo i rebbi di una forchetta sul contorno del cuore. Disporre il biscotto ripieno su una teglia da forno rivestita di carta forno e procedere in questo modo fino al termine degli ingredienti.

Cuocere in forno ventilato a 180 gradi per 15/20 minuti e poi lasciare raffreddare su una gratella prima di decorare la superficie con zucchero a velo. Si conservano in una scatola per biscotti, o di latta, per 4/5 giorni.

Chiacchiere vegane

INGREDIENTI:

  • 250g farina 00 (o quella che preferite)
  • 40g zucchero
  • 40g olio si semi di girasole
  • 25g amaretto alla pesca (o vino bianco o marsala)
  • 70g acqua (o succo di arancia)
  • un pizzico di sale
  • un pizzico di bicarbonato
  • olio di semi di arachide q.b.
  • zucchero a velo q.b.

PROCEDIMENTO:

Mettere in una ciotola farina, zucchero, olio di semi, amaretto alla pesca, sale e bicarbonato. Mischiare con una forchetta e aggiungere a filo l’acqua impastando con le mani (o con la foglia della planetaria) fino a ottenere un impasto liscio, compatto e non appiccicoso.

Scaldare una pentola dai bordi alti con all’interno almeno 4 dita di olio di semi di arachidi a fuoco medio/alto. Intanto con un matterello stendere l’impasto il più sottilmente possibile su un piano da lavoro leggermente infarinato. Tagliare le chiacchiere con una rotella per ravioli, o per pizza, creando tanti rettangoli, o quadrati, praticando un taglio al centro di ognuno di essi.

Verificare che l’olio sia caldo appoggiando la punta di uno stuzzicadenti sul fondo della pentola; se intorno al bastoncino di legno si formano tante bollicine vuol dire che l’olio è caldo. Adagiare delicatamente una chiacchiera per volta nell’olio attendendo che si formino le bolle nell’impasto e la parte a contatto con l’olio diventi dorata. Girare con una forchetta e attendere che sia dorato anche l’altro lato; basterà un minuto per lato. Scolare con una schiumarola e adagiare la chiacchiera su un piatto rivestito di carta assorbente. Procedere in questo modo per ogni pezzo di impasto e poi attendere che si raffreddino completamente; consiglio di disporle su una gratella per fare prima.

Una volta fredde spolverare la superficie con abbondante zucchero a velo e servire. Si conservano in un contenitore ermetico per 3/4 giorni.

Linzer muffin alla nocciotella

INGREDIENTI:

  • 50g nocciole tritate
  • 50g mandorle tritate
  • 50g farina grano saraceno
  • 50g farina 00
  • 50g zucchero
  • 1/2 cucchiaino bicarbonato
  • 1 cucchiaino cannella
  • 1 pizzico sale
  • la punta di un cucchiaino di polvere di vaniglia
  • 40g olio di semi
  • 125ml latte di soia senza zucchero
  • 100g nocciotella (ricetta qui)

PROCEDIMENTO:

Mettere olio e zucchero in una ciotola. Mescolare con una frusta fino a formare una “cremina”. Aggiungere le farine, la vaniglia, la cannella, il sale, le nocciole tritate e le mandorle tritate. Mescolare versando a filo il latte di soia.

Aggiungere il bicarbonato mescolando velocemente, versare il composto nei pirottini di carta o silicone, riempiendoli per 2/3 e cuocere a 180° in forno ventilato per 15 minuti circa.

Fare raffreddare i muffin su una gratella e una volta freddati tagliare longitudinalmente a metà formando due dischi. Spalmare la nocciotella uniformemente sul disco inferiore e infine adagiare il disco superiore sulla crema di nocciole. Procedere in questo modo per ogni muffin e successivamente decorare la superficie con zucchero a velo.

Si conservano in una tortiera per 3/4 giorni.

Panettone Astronomico

INGREDIENTI PER IL PANETTONE:

  • 50g lievitino (ricetta qui) [o 5g di lievito di birra fresco o 2g di lievito di birra secco+40g di acqua tiepida+mezzo cucchiaino di zucchero]
  • 250g farina Manitoba
  • 170g latte di soia senza zucchero tiepido (o latte vegetale che preferite)
  • 50g zucchero di canna
  • 40g burro vegetale (io di soia)
  • la punta di un coltello di vaniglia in polvere

INGREDIENTI PER LA FARCIA:

  • 125g yogurt di soia senza zucchero colato per 12 ore
  • 15g zucchero a velo vanigliato
  • due cucchiai di canditi
  • due cucchiai di crema di nocciole
  • 7 nocciole
  • un cubetto di cioccolato fondente
  • due cucchiai di Nocciotella (ricetta qui)
  • un cucchiaio di cocco rapè
  • 4 cucchiai di burro di arachidi
  • 2 cucchiai di composta di lamponi (o fragole [ricetta qui] o ciliegie [ricetta qui])

PROCEDIMENTO:

Per prima cosa mettere a colare lo yogurt di soia versandolo su un colino rivestito di una garza pulita. [Se utilizzate il lievito di birra scioglietelo in 40g di acqua tiepida e mezzo cucchiaino di zucchero mescolando fino a quando l’acqua sarà torbida. Quindi aggiungetelo al posto del mio lievitino di lievito madre insieme agli altri ingredienti e seguite la ricetta che sto per descrivere.]

Mettere il lievitino, la farina, la vaniglia e lo zucchero nel recipiente della planetaria. Impastare con il gancio lentamente versando a filo il latte vegetale tiepido. Lasciare che si formi una palla di impasto e intanto sciogliere a bagnomaria o in microonde il burro. Versare il burro nella planetaria e impastare alla minima potenza per un paio di minuti. Quando l’impasto inizia ad assorbire il burro aumentare la velocità. Impastare fino a quando il composto sarà attaccato completamente al gancio e la ciotola sarà pulita, in questo modo l’impasto sarà ben incordato e facile da maneggiare.

Versare il composto su un piano da lavoro imburrato o infarinato e praticare delle pieghe formando un panetto compatto e liscio; pirlare creando una cupola densa e omogenea. Adagiare l’impasto nel recipiente della planetaria, coprire con pellicola da cucina e mettere a lievitare in forno spento ma con luce accesa per 12 ore. Io lo preparo la sera e lo lascio lievitare tutta la notte. [Se usate lievito di birra questo passaggio di attesa sarà molto più breve, non più di 3/4 ore o fino a quando l’impasto sarà triplicato di volume.]

La mattina successiva, o trascorse le 12 ore [o le 4 ore], prendere l’impasto lievitato, versarlo su un piano da lavoro, praticare un giro di pieghe a tre e pirlare formando una cupola densa e soda. Rivestire una teglia di metallo per panettone di carta forno o usare un pirottino di carta per panettone da 500g e adagiarvi al suo interno l’impasto pirlato. Far lievitare in forno spento ma con luce accesa fino a quando la cupola raggiungerà il bordo della teglia. A me ci sono volute circa 3 ore ma dipende dalla temperatura che c’è nel vostro forno quindi valutate voi. [Ci vorrà più o meno lo stesso tempo anche se userete lievito di birra.]

Quando il panettone avrà raggiunto e superato il bordo del pirottino cuocere in forno statico a 170 gradi per 15 minuti, quindi coprire con un foglio di carta alluminio e proseguire la cottura per altri 20 minuti. Io ho usato la sonda e l’ho tolto dal forno quando il suo interno misurava 94 gradi ma in generale la cottura dovrebbe essere perfetta dopo 30/35 minuti. Se avete usato una teglia di metallo togliere il panettone dalla teglia eliminando la carta forno e lasciarlo raffreddare completamente su una gratella. Se invece avete usato un pirottino di carta, appoggiate il panettone sulla gratella così come lo sfornate e aspettate che sia ben freddo.

Io di solito lo faccio il giorno prima per poi farcirlo il giorno dopo. Riposare un giorno intero gli permette di ottenere la consistenza perfetta per essere tagliato e farcito.

Tagliare il panettone, ormai freddo, a fette di circa un centimetro ciascuna formando almeno 8 dischi di pane senza contare il cappello che servirà solo come guarnizione.

Dopo 12 ore in frigo lo yogurt sarà diventato denso come un formaggio spalmabile. Metterlo in una ciotola e aggiungere lo zucchero a velo mescolando bene. Tagliare i canditi a pezzetti non troppo piccoli e le nocciole e il cioccolato a pezzi grossolani. Ora siamo pronti a farcire.

Appoggiare il disco più basso su un piatto, spalmare la crema di yogurt in modo uniforme e decorare la superficie con i pezzi di canditi. Appoggiare due dischi di pane sopra la farcia allo yogurt e procedere a farcire il secondo strato. Spalmare la nocciotella uniformemente sul pane e decorare la superficie con il cocco rapè coprendo il tutto con due dischi di pane. Spalmare due cucchiai di burro di arachidi, poi spalmare sopra ad esso la composta di lamponi e infine spalmare gli altri due cucchiai di burro di arachidi sul disco di panettone che coprirà la confettura. In questo modo il pane non si bagnerà e potrete gustarlo con calma senza che la composta di lamponi coli negli altri strati. Infine procediamo a farcire l’ultimo strato, il quarto. Adagiare un ulteriore disco di pane e spalmare la crema di nocciole uniformemente decorandone la superficie con le nocciole e il cioccolato a pezzi, richiudendo con l’ultimo disco di panettone.

Prima di chiudere con il cappello praticare un taglio a croce formando 4 spicchi per ogni ripieno. A questo punto adagiare il cappello sulla sommità degli strati e decorare la superficie con zucchero a velo.

Consiglio di farcire il panettone poco prima di gustarlo, ed eventualmente conservare in frigo in un contenitore ermetico per un paio di giorni.

Queste sono solo idee di farciture ma potete sostituire ciò che volete con quello che più vi piace; per esempio potete farcire uno strato con crema pasticciera e frutti rossi oppure con burro di arachidi e fette sottili di banana oppure ancora con una confettura di mele arricchita da uvette e pinoli o con un semplice velo della vostra confettura preferita. Date sfogo alla vostra fantasia e sarà un successo assicurato.

Ciambellone banane e burro di arachidi (senza zucchero e senza olio)

INGREDIENTI:

  • 2 banane mature
  • 70g datteri
  • 130g farina tipo 1 (o quella che preferite)
  • 130g latte vegetale senza zucchero (io soia)
  • 2 cucchiai burro di arachidi
  • una manciata di arachidi per decorare
  • mezzo cucchiaino di bicarbonato

PROCEDIMENTO:

Frullare i datteri in un trita tutto fino a ottenere una crema molto densa. Aggiungere le banane tagliate a pezzetti e frullare ancora. Versare il composto in una ciotola e aggiungere la farina, il latte e il burro di arachidi. Amalgamare bene il tutto con una frusta fino a ottenere un composto denso e liscio e infine aggiungere il bicarbonato mescolando velocemente per un paio di minuti. 

Imburrare e infarinare una teglia per ciambella da 12/15 cm e disporre sul fondo le arachidi tagliate grossolanamente. Versare sopra ad esse l’impasto e cuocere in forno ventilato a 180 gradi per 35 minuti circa.

Far raffreddare 10 minuti il ciambellone prima di sformarlo, dopodichè lasciarlo raffreddare completamente su una gratella prima di gustarlo. 

Si conserva in una tortiera per 3/4 giorni oppure si può congelare a fette e scaldare in un tostapane al momento o in forno per qualche minuto a 170°.

Panettone basso vegano

INGREDIENTI PER IL PRIMO IMPASTO:

  • 120g lievitino (ricetta qui)
  • 200g farina w400 (o Manitoba)
  • 50g zucchero bianco
  • la scorza di una arancia bio
  • mezzo cucchiaino di curcuma
  • 15g sciroppo d’acero
  • 100ml latte di soia senza zucchero tiepido
  • 35g burro vegetale
  • 20g olio di semi di girasole

INGREDIENTI PER IL SECONDO IMPASTO:

  • 100g farina w400 (o altra farina che avete usato nel primo impasto)
  • 35g zucchero bianco
  • 50g latte di soia senza zucchero tiepido
  • 25g burro vegetale
  • 100g gocce di cioccolato fondente (o le sospensioni che preferite)
  • farina q.b. per infarinare il cioccolato

PROCEDIEMENTO PER IL PRIMO IMPASTO:

Mettere lievitino, farina, zucchero, scorza di arancia e curcuma nel recipiente della planetaria. Impastare con il gancio versando a filo il latte tiepido lasciando che si formi un impasto. Aggiungere lo sciroppo d’acero e aspettare che l’impasto lo incorpori perfettamente, quindi aggiungere metà del burro sciolto quasi completamente in precedenza al microonde o a bagnomaria. Impastare pazientemente prima al minimo, in modo da non far fuoriuscire dal recipiente il burro, e successivamente a media velocità fino a quando il composto avrà assorbito tutto l’ingrediente, quindi aggiungere il resto del burro e procedere nello stesso modo. Una volta incorporato tutto il burro, ci vorranno circa 10 minuti, aggiungere l’olio di semi e impastare fino a completo assorbimento.

L’impasto sarà pronto quando sarà morbido, leggermente appiccicoso, facilmente staccabile dalla ciotola e ben legato, tirandolo dovete sentire una pressione che lo tira dalla parte opposta a quella che state tirando voi.

Versare l’impasto su un piano leggermente infarinato o imburrato e praticare delle pieghe a schiaffo, alzando l’impasto con le mani dal centro del composto e ripiegandolo su se stesso “schiaffandolo” sul tavolo: riprendere l’impasto dal centro, alzarlo fino a staccarlo dal tavolo e ripiegare i lembi su se stessi schiaffandolo. Procedere in questo modo, girandolo di 90 gradi se dovesse servire, fino a quando otterremo una cupola densa, liscia e omogenea che andremo a pirlare per renderla compatta e uniforme. Ungere con un filo di olio di semi il fondo del recipiente della planetaria e adagiare l’impasto pirlato al suo interno coprendo l’apertura della ciotola con la pellicola trasparente. (io ho usato un coperchio di silicone riutilizzabile e ha funzionato perfettamente)

Mettere a lievitare il contenitore a 26 gradi costanti per 10 ore circa. Io ho un lievitatore, quindi la temperatura è rimasta costante ma se utilizzerete il forno spento ma con luce accesa per la lievitazione vi consiglio di verificare precedentemente, magari il giorno prima, la temperatura che resta costante al suo interno senza aprirlo per più ore. Vi basterà mettere un termometrio digitale, anche di quelli che segnano il meteo, all’interno del forno e controllare dopo 3/4 ore che temperatura segna. Se possedete un termometro laser ancora meglio, misurate il centro del forno a distanza di ore per un paio di volte e avrete un’idea della temperatura sul quale tarare la vostra lievitazione.

Il panettone non dovrebbe mai lievitare a meno di 24 gradi per una perfetta lievitazione, ma in base alle vostre disponibilità dovrete variare il tempo di lievitazione statica. Se avrete una condizione di 24 gradi quasi sicuramente vi serviranno 12/14 ore prima di passare al secondo impasto; se avrete 28 gradi non superate le 8 ore e se avrete 30 gradi potrebbero bastarvi 5/6 ore. sopra i 30 gradi rischia di inacidirsi il lievito e vi sconsiglio di pensare a questa opzione.

Trascorsa la prima lievitazione l’impasto dovrà essere triplicato di volume. Schiacciare l’impasto con le mani delicatamente e passare al secondo impasto.

PROCEDIMENTO SECONDO IMPASTO:

Aggiungere al primo impasto la farina e lo zucchero e impastare con il gancio versando il latte tiepido lentamente. Quando si sarà formato l’impasto aggiungere il burro sciolto precedentemente, in microonde o a bagnomaria, mettendo l’impastatrice al minimo della potenza. Lasciare che inglobi piano piano tutto il grasso e poi aumentare la velocità per staccare dalle pareti l’impasto e incordarlo.

Quando l’impasto risulterà ben amalgamato e liscio infarinare le gocce di cioccolato, con un cucchiaino di farina, aggiungerle al composto e continuare a impastare fino a quando saranno perfettamente amalgamate e uniformi. Per incorporare la farcia alla perfezione io trovo utile spegnere la planetaria ogni tanto, pulire il gancio dell’impasto, schiacciarlo bene sul fondo con una spatola e riazionare la planetaria. In questo modo il processo sarà più rapido.

Una volta incorporati gli ultimi ingredienti versare l’impasto su un piano leggermente infarinato o imburrato e praticare ancora le pieghe a schiaffo con il procedimento spiegato sopra. Pirlare e adagiare il composto in una teglia per torte con anello rimovibile del diametro di 25 cm circa precedentemente imburrata e rivestita sia sul fondo che sui bordi di carta forno. Io ho tagliato due strisce di carta forno alte quanto il bordo della teglia e le ho incollate sulla superficie con il burro. Per quanto riguarda la parte sotto della teglia ho tagliato un quadrato di carta forno poco più grande del diametro della teglia e poi ho chiuso l’anello sopra di essa creando la base per il panettone. Ho poi ritagliato l’eccesso di carta e ho adagiato l’impasto.

Mettere il panettone a lievitare a 26 gradi, o alla temperatura di cui disponete, per 6 ore circa o fino a quando la cupola del dolce arriverà al bordo del della teglia superandola leggermente e l’impasto dovrà aver riempito completamente la superficie della teglia. A me sono servite 6 ore a 26 gradi ma valutate voi in base alle vostre condizioni; deve essere un luogo senza spifferi e siate delicati nel inserirlo e nell’estrarlo prima di cuocerlo.

Quando sarà il momento di cuocerlo scaldare il forno a 170 gradi in modalità statico e solo quando sarà ben caldo inserire il panettone al piano più basso del forno, non appoggiato sul fondo del forno, chiudendo subito la porta. Cuocere per 15 minuti circa, o fino a quando la cupola sarà ben dorata, poi aprire il forno coprire il panettone con un foglio di carta alluminio, richiudere subito lo sportello e lasciare cuocere ancora 35/40 minuti. La cottura perfetta del panettone è quando il suo centro misura 90 gradi ma siccome non tutti possiedono un termometro adatto io mi regolo con il profumo e i tempi. Questo panettone, con queste dosi e questo procedimento ha raggiungo i 90 gradi dopo 50 minuti di cottura. Valuta le tue condizioni e cerca di considerare se il tuo forno cuoce velocemente, lentamente, se di solito la cottura è uniforme e varia la tempistica. Ti consiglio di non variarla di molto comunque, considera che è un panettone dal peso notevole e ha bisogno di tempo per cuocere tutta la sua struttura. Se invece possiedi il termometro per cibi puoi inserire la sonda al centro del panettone dopo circa 40 minuti di cottura e aspettare che raggiunga i 90 gradi, se è un termometri che ha il display esterno al forno oppure se possiedi un termometro da inserire e poi rimuovere ti consiglio di farlo dopo la prima ora di cottura. Prima rischi di compromettere lo sviluppo del panettone e quindi la sua cottura omogenea. Un’altro consiglio per una cottura perfetta è imparare a riconoscerne il profumo: quando il profumo nella stanza sarà avvolgente, che non sappia di bruciato ma che vi ricorda quando aprite un sacchetto di panettone acquistato quello è un parametro che fa sperare a un’ottima cottura.

Una volta cotto, togliere l’anello della teglia, rimuovere la carta forno, se è ben cotto sarà un passaggio facile, e lasciarlo raffreddare completamente su una gratella. Se avrete seguito tutti i passaggi e la cottura sarà perfetta non si abbasserà. Lasciare raffreddare completamente prima di tagliarlo o di imbustarlo.

Se volete conservarlo nel tempo, massimo un mese, per regalarlo o farne scorta vaporizzate la superficie del panettone con alcool per alimenti (quello bianco) e allo stesso modo spruzzare altro alcool all’interno di un sacchetto per alimenti trasparente. Inserire il panettone, togliere l’aria e sigillare con uno spaghetto metallico. Conservare il luogo fresco, non meno di 20 gradi, e asciutto per non più di un mese.

Se invece lo volete gustare nei giorni successivi alla cottura vi basterà conservarlo in un sacchetto per alimenti e chiuderlo con uno spaghetto di metallo o una pinza per biscotti dopo ogni occasione. In questo caso resta morbido e fragrante fino a 10 giorni.

Potete variare la farcitura a vostro piacimento, ma non potete variare dosi e ingredienti diversi dalla farcia per ottenere un panettone come in foto. Ricordate di infarinare sempre l’ingrediente che avete scelto prima di inserirlo all’interno dell’impasto. Condividi questa ricetta!

Panettone con uvetta e canditi vegano

PER PER UN PANETTONE DA CIRCA 1,5 KG:

INGREDIENTI PER IL PRIMO IMPASTO:

  • 270g lievitino (ricetta qui)
  • 400g farina w400 (o manitoba o farina per panettone)
  • 100g zucchero bianco
  • 2 cucchiaini scorza di arancia essiccata (o scorza di due arance fresche)
  • 1 cucchiaino curcuma
  • 30g sciroppo d’acero
  • 200ml latte di soia senza zucchero tiepido
  • 70g burro vegetale
  • 30g olio di semi di girasole

INGREDIENTI PER IL SECONDO IMPASTO:

  • 200g farina w400 (o la stessa che avete usato per il primo impasto)
  • 70g zucchero bianco
  • 100g latte di soia senza zucchero tiepido
  • 50g burro
  • 125g uvetta
  • 125g canditi
  • farina q.b per infarinare i canditi

PROCEDIMENTO PRIMO IMPASTO:

Mettere lievitino, farina, zucchero, scorza di arancia e curcuma nel recipiente della planetaria. Impastare con il gancio versando a filo il latte tiepido lasciando che si formi un impasto. Aggiungere lo sciroppo d’acero e aspettare che l’impasto lo incorpori perfettamente, quindi aggiungere metà del burro sciolto quasi completamente in precedenza al microonde o a bagnomaria. Impastare pazientemente prima al minimo, in modo da non far fuoriuscire dal recipiente il burro, e successivamente a media velocità fino a quando il composto avrà assorbito tutto l’ingrediente, quindi aggiungere il resto del burro e procedere nello stesso modo. Una volta incorporato tutto il burro, ci vorranno circa 10 minuti, aggiungere l’olio di semi e impastare fino a completo assorbimento.

L’impasto sarà pronto quando sarà morbido, facilmente staccabile dalla ciotola e ben legato, tirandolo dovete sentire una pressione che lo tira dalla parte opposta a quella che state tirando voi.

Versare l’impasto su un piano leggermente infarinato o imburrato e praticare delle pieghe a schiaffo, alzando l’impasto con le mani dal centro del composto e ripiegandolo su se stesso “schiaffandolo” sul tavolo: riprendere l’impasto dal centro, alzarlo fino a staccarlo dal tavolo e ripiegare i lembi su se stessi schiaffandolo. Procedere in questo modo, girandolo di 90 gradi se dovesse servire, fino a quando otterremo una cupola densa, liscia e omogenea che andremo a pirlare per rendere compatta e uniforme. Ungere con un filo di olio di semi il fondo del recipiente della planetaria e adagiare l’impasto pirlato al suo interno coprendo l’apertura della ciotola con la pellicola trasparente. (io ho usato un coperchio di silicone riutilizzabile e ha funzionato perfettamente)

Mettere a lievitare il contenitore a 26 gradi costanti per 10 ore circa. Io ho un lievitatore, quindi la temperatura è rimasta costante ma se utilizzerete il forno spento ma con luce accesa per la lievitazione vi consiglio di verificare precedentemente, magari il giorno prima, la temperatura che resta costante al suo interno senza aprirlo per più ore. Vi basterà mettere un termometrio digitale, anche di quelli che segnano il meteo, all’interno del forno e controllare dopo 3/4 ore che temperatura segna. Se possedete un termometro laser ancora meglio, misurate il centro del forno a distanza di ore per un paio di volte e avrete un’idea della temperatura sul quale tarare la vostra lievitazione.

Il panettone non dovrebbe mai lievitare a meno di 24 gradi per una perfetta lievitazione, ma in base alle vostre disponibilità dovrete variare il tempo di lievitazione statica. Se avrete una condizione di 24 gradi quasi sicuramente vi serviranno 12/14 ore prima di passare al secondo impasto; se avrete 28 gradi non superate le 8 ore e se avrete 30 gradi potrebbero bastarvi 5/6 ore. Sopra i 30 gradi rischia di inacidirsi il lievito e vi sconsiglio di pensare a questa opzione.

Trascorsa la prima lievitazione l’impasto dovrà aver raggiunto il bordo del recipiente o comunque essere triplicato di volume. Schiacciare l’impasto con le mani delicatamente e passare al secondo impasto.

PROCEDIMENTO SECONDO IMPASTO:

Per prima cosa mettere a mollo l’uvetta in abbondante acqua calda per almeno mezz’ora.

Aggiungere al primo impasto la farina e lo zucchero e impastare con il gancio versando il latte tiepido lentamente. Quando si sarà formato l’impasto aggiungere il burro sciolto precedentemente, in microonde o a bagnomaria, mettendo l’impastatrice al minimo della potenza. Lasciare che inglobi piano piano tutto il grasso e poi aumentare la velocità per staccare dalle pareti l’impasto e incordarlo.

Quando l’impasto risulterà ben amalgamato e liscio infarinare i canditi, con un cucchiaio di farina, e le uvette che avremo prima strizzato bene eliminando tutta l’acqua in eccesso, con un altro cucchiaio di farina. Aggiungere questi due ingredienti al composto e continuare a impastare fino a quando saranno perfettamente amalgamati e uniformi. Per incorporare uvette e canditi alla perfezione io trovo utile spegnere la planetaria ogni tanto, pulire il gancio dell’impasto, schiacciarlo bene sul fondo con una spatola e riazionare la planetaria. In questo modo il processo sarà più rapido.

Una volta incorporati gli ultimi ingredienti versare l’impasto su un piano leggermente infarinato o imburrato e praticare ancora le pieghe a schiaffo con il procedimento spiegato sopra. Pirlare e adagiare il composto in un pirottino di carta da un chilo e mezzo o in una teglia di alluminio per panettone da 25cm di diametro. Se deciderete di usare la teglia di alluminio vi consiglio di imburrarla e rivestirla di carta forno, ritagliandola della dimensione del fondo e poi delle pareti, che si attaccherà perfettamente grazie al burro.

Praticare un’incisione a croce al centro della superficie dell’impasto grande circa 10cm x 10cm, io ho usato una lametta, cercando di incidere almeno 1cm in profondità. Io preferisco incidere il panettone prima della seconda lievitazione per due motivi: non rischio di sgonfiarlo praticando tagli troppo profondi prima di cuocerlo e perchè mi piace di più il risultato estetico finale praticando i tagli in questa fase. La cupola è più omogenea e carina esteticamente.

Mettere il panettone a lievitare a 26 gradi, o alla temperatura di cui disponete, per 4 ore circa o fino a quando la cupola del dolce arriverà al bordo del pirottino o della teglia. A me sono servite 4 ore a 26 gradi ma valutate voi in base alle vostre condizioni; deve essere un luogo senza spifferi e siate delicati nel inserirlo e nell’estrarlo prima di cuocerlo.

Quando sarà il momento di cuocerlo scaldare il forno a 170 gradi in modalità statico e solo quando sarà ben caldo inserire il panettone al piano più basso del forno, non appoggiato sul fondo del forno, chiudendo subito la porta. Cuocere per 15 minuti circa, o fino a quando la cupola sarà ben dorata, poi aprire il forno coprire il panettone con un foglio di carta alluminio e richiudere subito lo sportello. La cottura perfetta del panettone è quando il suo centro misura tra i 90° e i 94°. So che la ricetta tradizionale dice che la cottura perfetta è al raggiungimento dei 94° ma per il mio gusto e troppo cotto e preferisco finire la cottura a 90°. Questa ricetta racchiude tutte le mie considerazioni dopo svariati tentativi, quindi vi consiglio di provare entrambe le cotture e decidere qual’è la cottura che preferite. Siccome non tutti possiedono un termometro adatto io mi regolo con il profumo e i tempi. Questo panettone, con queste dosi e questo procedimento ha raggiungo i 90° dopo 1 ora e 15 minuti di cottura, mentre i 94 gradi li ha raggiunti dopo 1 ora e 35 minuti; valuta le tue condizioni e cerca di considerare se il tuo forno cuoce velocemente, lentamente, se di solito la cottura è uniforme e varia la tempistica. Ti consiglio di non variarla di molto comunque, considera che è un panettone dal peso notevole e ha bisogno di tempo per cuocere tutta la sua struttura. Se invece possiedi il termometro per cibi puoi inserire la sonda al centro del panettone dopo circa 50 minuti di cottura e aspettare che raggiunga i 90°/94°, se è un termometro che ha il display esterno al forno oppure se possiedi un termometro da inserire e poi rimuovere ti consiglio di farlo dopo la prima ora di cottura. Prima rischi di compromettere lo sviluppo del panettone e quindi la sua cottura omogenea. Un’altro consiglio per una cottura perfetta è imparare a riconoscerne il profumo: quando il profumo nella stanza sarà avvolgente, che non sappia di bruciato ma che vi ricorda quando aprite un sacchetto di panettone acquistato quello è un parametro che fa sperare a un’ottima cottura.

Una volta cotto, se avete scelto il pirottino vi consiglio di infilzarlo con due spilloni da maglia e capovolgerlo appoggiandolo a due pile di libri. In caso avete scelto la teglia vi consiglio di lasciarlo raffreddare 20 minuti nella teglia, dopodiche sfilarlo delicatamente senza schiacciare la cupola e togliere la carta forno delicatamente. Se la carta forno sembra rovinare il panettone staccandola lasciatelo raffreddare ancora 20 minuti. Una volta tolta tutta lasciatelo raffreddare su una gratella. Se avrete seguito tutti i passaggi e la cottura sarà perfetta non si abbasserà. Lasciare raffreddare completamente prima di tagliarlo o di imbustarlo.

Se volete conservarlo nel tempo, massimo un mese, per regalarlo o farne scorta vaporizzate la superficie del panettone con alcool per alimenti (quello bianco) e allo stesso modo spruzzare altro alcool all’interno di un sacchetto per alimenti trasparente. Inserire il panettone, togliere l’aria e sigillare con uno spaghetto metallico. Conservare il luogo fresco, non meno di 20 gradi, e asciutto per non più di un mese.

Se invece lo volete gustare nei giorni successivi alla cottura vi basterà conservarlo in un sacchetto per alimenti e chiuderlo con uno spaghetto di metallo o una pinza per biscotti dopo ogni occasione. In questo caso resta morbido e fragrante fino a 10 giorni.

Potete variare la tipologia di sospensioni a vostro piacimento, ma non potete variare dosi e ingredienti diversi dalla farcitura per ottenere un panettone come in foto. Ricordate solo di infarinare sempre l’ingrediente che avete scelto come farcia prima di inserirlo all’interno dell’impasto e avrete un panettone del vostro gusto preferito.

Se questa ricetta ti è piaciuta fammelo sapere e condividila!

Biscottini da appendere all’albero di Natale all’arancia e zenzero

INGREDIENTI:

  • 2 cucchiaini di scorza di arancia essiccata (o la scorza di due arance bio)
  • 1 cucchiaio zenzero in polvere (o un cubetto tritato fresco)
  • 250g farina integrale (o quella che volete)
  • 80g zucchero di cocco (o di canna)
  • 60g olio di semi
  • 80g acqua
  • 3g bicarbonato
  • Chiodi di garofano
  • Nastrini sottili

PROCEDIMENTO:

Mettere in una ciotola farina, zucchero, olio di semi, acqua, bicarbonato, zenzero e scorza di arancia e impastare con le mani fino a ottenere un panetto denso e omogeneo. Spolverare di farina un piano da lavoro e stendere l’impasto con un matterello fino a raggiungere uno spessore di 3mm circa. Tagliare con dei taglia biscotti di diverse forme a tema natalizio la frolla e con una cannuccia praticare un foro sulla parte più in alto di ogni biscotto, lasciando circa mezzo centimetro dalla sommità.

Disporre i biscotti su una teglia rivestita di carta forno e decorare con chiodi di garofano la superficie ove possibile. Per esempio io ho fatto i bottoni dell’omino di pan di zenzero oppure potete fare gli occhi di babbo natale o di un pupazzo di neve utilizzando questa spezia che darà anche un aroma particolare ai biscotti. Vi basterà spingere i chiodi di garofano all’interno della pasta frolla e poi cuocere a 180 gradi per 12/15 minuti.

Lasciare raffreddare i biscotti su una gratella e, una volta freddi, inserire il nastrino scelto nel foro fatto con la cannuccia; appendere i dolcetti all’albero di Natale e godere del profumo inebriante che rilasceranno per settimane.

Io li preparo ogni anno perchè nel mio caso sono a “prova di gatto” infatti il profumo di arancia tiene lontane le mie gatte dall’albero di Natale; se anche voi avete animali attirati da questo meraviglioso addobbo provateli e fatemi sapere!

Torta di mele grattugiate

INGREDIENTI:

  • 3 mele medie
  • 60g zucchero di canna
  • 60g olio di semi di girasole
  • 200g farina 00 (o quella che volete)
  • 50g latte di soia
  • 1 cucchiaio cannella in polvere
  • 1/2 cucchiaino bicarbonato (o lievito per dolci)
  • il succo di mezzo limone

PROCEDIMENTO:

Sbucciare le mele lasciandole intere e grattugiarle con una grattugia con i fori grossi; irrorare le mele con il succo di limone e metterle da parte. Mettere in una ciotola olio e zucchero e mescolare velocemente con una frusta fino a formare una “cremina”. Aggiungere il latte di soia, la cannella e la farina mescolando bene in modo da ottenere un impasto denso.

A questo punto aggiungere le mele grattugiate e incorporarle bene al composto, quindi aggiungere il bicarbonato, mescolare un’ultima volta con decisione, versare il composto in una teglia ad anello da 20 cm, rivestita di carta forno, e infine cuocere in forno ventilato caldo a 180 gradi per 40/50 minuti.

Lasciare raffreddare su una gratella e poi servire decorando la torta con un leggero strato di zucchero a velo.

Si conserva dentro a una tortiera o sotto una campana di vetro per 3/4 giorni.

Castagnaccio

INGREDIENTI:

  • 200g farina di castagne
  • 300g acqua
  • 1 pizzico di sale
  • olio evo q.b.
  • 30g uvetta
  • la scorza di mezza arancia
  • 15g pinoli
  • 1 rametto di rosmarino (facoltativo)

PROCEDIMENTO:

Mettere la farina in una ciotola capiente e versare a filo e poco per volta l’acqua girando con una frusta per non fare formare grumi. L’impasto sarà abbastanza denso ed è giusto così, non deve essere nè liquido nè troppo denso.

Aggiungere un pizzico di sale all’impasto, ungere con 2 cucchiai di olio evo una teglia antiaderente da 20/25 cm di diametro e versarvi dentro l’impasto livellandolo con il dorso di un cucchiaio. Decorare la superficie del castagnaccio con la scorza di arancia, i pinoli e l’uvetta. I pinoli sono sostituibili con la frutta secca che gradite di più come noci e nocciole, mentre le uvette non le sostituirei.

Fare un bel giro di olio a filo sulla superficie, circa 2 cucchiai, e infornare a 180 gradi in forno ventilato per 30/40 minuti. Sfornare e decorare con dei ciuffetti di rosmarino che appassirà col calore del castagnaccio rilasciando il suo aroma.

Lasciare raffreddare su una gratella e poi gustare il castagnaccio. Si conserva in un contenitore ermetico per 3/4 giorni.